raggiungimento della massima inclusività e coesione sociale delle persone che attualmente si trovano escluse dalla partecipazione della vita sociale in quanto relegate in mondi (reali o virtuali) che non consentono la piena socializzazione ed inclusione, come nelle piazze;

raccogliere e repertoriare i suoni delle piazze, bene culturale intangibile, dell’Emilia-Romagna e d’Italia, per la loro conservazione;

analizzare i suoni delle piazze italiane e qualificarle per l’aspetto del potenziale acustico e sonoro, offrendo uno strumento alle amministrazioni pubbliche per la loro migliore destinazione nelle varie funzioni cittadine;

portare i suoni delle piazze a coloro che, disabili e fragili, non possono percorrerle, offrendo un’esperienza acustico-sonoro-spaziale che superi le barriere imposte dalle loro disabilità o fragilità;

costruire percorsi formativi per i migranti che, a partire dalla piazza considerata anche dal punto di vista acustico e sonoro, espressione della peculiarità del luogo, data anche la sua conformazione urbanistica e architettonica, mirino all’educazione alla cittadinanza;

costruire percorsi formativi per tutti i cittadini che, indagandone la storia della piazza anche dal punto di vista acustico e sonoro, possa far maturare un senso di consapevolezza culturale;

costruire percorsi formativi per tutti i cittadini, residenti o migranti, disabili o fragili, che, a partire dalla ricostruzione acustica e sonora della piazza oggi, ripercorrano anche la storia musicale di una determinata piazza e della città. In una visione didattica dell’ascolto i migranti possono penetrare i significati della cultura che li accoglie, i disabili e i fragili vengono valorizzati nel loro potenziale intellettuale.